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7 domande sulla gelosia di coppia

7 domande sulla gelosia di coppia

Che cosa è la gelosia?

La gelosia è uno stato affettivo generalmente spiacevole da provare che, in base alla durata e alla intensità, può essere vissuto come un’emozione o come un sentimento.

  • E’ un’emozione, l’emozione di gelosia, quando la proviamo per brevi periodi e in modo acuto. In pratica, può succedere che temiamo circa la fedeltà del/la nostro/a partner oppure che un suo sguardo di troppo diretto ad un’altra persona ci faccia temere di poter perdere il suo amore. In questo caso viviamo una emozione sgradevole, proviamo dolore psichico, ansia, diventiamo sospettosi, frustrati, siamo più nervosi e ci arrabbiamo facilmente fino a che il partner non ci rassicura, nel modo che noi desideriamo, circa il suo amore e le sue attenzioni solo per noi.
  • E’ un sentimento, il sentimento di gelosia,  quando dura per lungo tempo tanto da modificare il nostro comportamento usuale e influire in modo importante nella relazione di coppia. In questo caso, il nostro atteggiamento sarà spesso volto a tentare di limitare le interazioni del nostro partner che non possiamo controllare e ad ottenere rassicurazioni sui suoi sentimenti verso di noi.

Che tipologie di gelosia esistono?

Non entrando nel quadro della gelosia patologica, ovvero di quel comportamento di tipo geloso che scaturisce da disturbi di personalità o psicosi, la gelosia come sentimento può essere distinta in tre tipologie, che sono:

–          La gelosia per possessività

–          La gelosia narcisistica

–          La gelosia egoistica

E’ importante specificare che per sentimento si intende uno stato affettivo di gelosia provato in modo molto intenso e prolungato, ma ciò non è detto che equivalga all’amore per l’altro. La gelosia può non aver nulla a che fare con l’amore

La gelosia per possessività

La persona gelosa in modo possessivo ritiene che il partner sia un suo possesso, che gli appartenga. Il legame di attaccamento che si crea sentimentalmente è di tipo simbiotico: l’altro è una parte di me. Ciò produce una confusione affettiva per la quale esiste soltanto uno spazio comune fra i membri della coppia e viene sacrificato lo spazio individuale. La coppia quindi limiterà al massimo le uscite quando non c’è la presenza di entrambi, tutte le cose saranno affrontate e sviluppate insieme, l’assenza dell’altro può equivalere al vuoto e all’impotenza. Tutto ciò che porterà il partner lontano da se stessi e dal proprio controllo sarà motivo di gelosia.

La gelosia narcisistica

In questo tipo di gelosia, la scelta del partner è stata molto influenzata dal trovare una persona molto simile a se stessi. Ciò comporta una sovrapposizione identificatoria per la quale “l’altro è come me”, che tradotto a livello psichico significa “l’altro sono io”; anche in questo caso il tipo di attaccamento è simbiotico. In pratica, chi prova gelosia narcisistica desidera che il proprio partner agisca e si comporti allo stesso modo e quando ciò non avviene suscita disapprovazione e il timore di perderlo. Ogni atteggiamento che risulti troppo diverso dai propri canoni rappresenta un possibile allontanamento e per questo viene soffocato.

La gelosia egoistica

Chi prova gelosia egoistica generalmente trova una grande fonte di gratificazione e autostima dal rapporto di coppia, dall’essere amato in modo esclusivo. “Se l’altro mi vuole bene allora valgo”, altrimenti non ho valore, non vado bene. Per questo motivo l’altro “deve volere bene solo a me”, amici e familiari devono avere un ruolo secondario se non marginale.

La conseguenza a questi tre tipi di gelosia dipende dalle dinamiche sussistenti nella coppia, se entrambi provano lo stesso tipo di gelosia oppure chi non la prova accetta di buon grado il comportamento dell’altro, non vi sono problemi, se non marginali conflittualità; al contrario, se l’atteggiamento possessivo/narcisistico/egoistico è solo di uno e l’altro non lo condivide, ciò può portare a forti conflittualità e/o allo scioglimento del legame sentimentale.

Come si manifesta la gelosia di coppia?

I modi con cui si manifesta la gelosia possono essere tanti e diversi quanti sono le persone al mondo; in generale, la persona gelosa può attivare:

Comportamenti di controllo: telefonate ripetute e inaspettate, inseguimenti, inchieste indirette fatte attraverso conoscenti e amici, lettura delle mail o dei messaggi nel telefonino, domande dirette al partner volte a valutare se si contraddice o mente, ecc.
Comportamenti di dissenso: effettuati per punire o comunque ledere il partner: diminuzione dei rapporti sessuali, annullamento degli impegni che portano la coppia a frequentare altre persone, mutismo, facilità al litigio o allo scherno davanti agli amici, ecc.
Comportamenti compensatori: aumento dei rapporti sessuali per limitare la disponibilità sessuale del partner, ricerca di altri partner per lenire la sensazione di indesiderabilità/rifiuto che la gelosia può comportare, manipolazione delle uscite insieme per evitare situazioni o persone piacevoli per l’altro.

Verso chi è rivolta la gelosia di coppia?

Generalmente sono tre gli stimoli che possono scatenare il comportamento geloso:

 I.  Il partner: perché ha cambiato il suo comportamento verso di noi diminuendo il numero di attenzioni o il tempo a nostra disposizione, diventando meno affettuoso, più nervoso, meno costante, ecc.

 II. L’altro/altra: una terza persona che notiamo coinvolgere notevolmente il nostro partner o che potenzialmente potrebbe sedurlo. Può trattarsi anche di un amico o amica che non comporta un possibile tradimento, ma viene percepito come ostacolo all’armonia di coppia o come persona che toglie del tempo alla coppia.

III.  La situazione: impegni di lavoro del partner, impegni con i suoi familiari, distanze fisiche e problemi logistici che impediscono ai due innamorati di vedersi in modo continuato o spontaneo.

Perché siamo gelosi?

Alla base della motivazione riguardante il comportamento geloso non patologico ci possono essere più spiegazioni:

a)  Retaggio culturale. Per la nostra cultura la gelosia è associata con il provare affetto. “Se è geloso significa che ti vuole bene”  è una frase abbastanza comune. In pratica, siamo convinti che se l’altro è geloso ci tiene a noi e il comportamento influenzato dalla gelosia ne è quindi una prova.

b)  Insicurezze personali. Il fatto che una persona ci ami ci fa sentire persone con un maggior valore, più attraenti, più a posto; se perdiamo questo punto di riferimento allora torniamo a percepirci con poco valore. Se l’altro pensa e vede solo me allora mi ama, allora sono importante per la sua vita. Al contrario, significa che non sono abbastanza attraente/desiderabile o che non mi ama più o non abbastanza. La differenza con la motivazione dovuta al retaggio culturale sta nel fatto che, in questo caso,  la convinzione parte da una bassa autostima di chi è geloso. Spesso l’insicurezza è propria anche di chi sceglie un partner geloso, perché col suo atteggiamento lo rassicura continuamente di essere davvero amato.

c)  Atteggiamento acquisito. Vivere in una famiglia nella quale i genitori  o altre figure di attaccamento manifestano comportamenti di gelosia può comportare nei figli o l’esatto contrario, cioè difficoltà ad assumere o ad accettare un comportamento geloso, oppure lo stesso tipo di emozione che a volte può essere provata anche involontariamente e quindi vissuta come subita, come una parte del proprio comportamento difficile o impossibile da modificare.

d)      Dipendenza affettiva. Siamo felici e sereni soltanto se abbiamo una persona accanto che ci ami, per il resto della nostra quotidianità non abbiamo problemi a confrontarci col mondo, ma a livello affettivo siamo molto fragili e proviamo un forte disagio se siamo da soli. Per questo motivo, nutriamo verso il nostro partner un legame dettato dal bisogno della sua presenza affettiva e la paura di perderlo, che significherebbe perdere anche molto di noi, ci può provocare comportamenti di gelosia.

e)  Indole personale. Possiamo essere più o meno portati verso un comportamento geloso che, a sua volta, può venir sottolineato o no dall’educazione avuta, dal contesto di vita e dalla propria cultura di appartenenza.

A che cosa serve la gelosia?

Visto quanto espresso fino ad ora molti potrebbero chiedersi: ma allora a che serve la gelosia? Come per tutte le emozioni o i sentimenti la sua presenza può essere funzionale o disfunzionale in base a come e quanto la proviamo.

Se pensiamo alla paura, per esempio, pensiamo ad una emozione spiacevole che nessuno vorrebbe provare, ma se camminiamo in un precipizio e non abbiamo paura potremmo cadere molto più facilmente, perché saremmo meno accorti. Al contrario, anche la troppa paura può portarci a non gestire in modo lucido le nostre azioni e quindi a farci del male. Allo stesso modo, la gelosia è spiacevole da provare, però, se provata nel giusto modo, sempre per quanto riguarda la relazione di coppia, comporta alcuni atteggiamenti di accomodamento che riguardano:

  • Maggior attenzione verso l’altro.
  • Maggior attenzione vero i propri bisogni.
  • Adattamento del proprio comportamento all’altro.
  • Maggiori attenzioni verso le dinamiche di coppia per la ricerca di armonia.
  • Messa in discussione di se stessi, del partner e del rapporto di coppia in modo costruttivo.

La gelosia fa bene o male all’amore?

Come per tutte le cose: il troppo stroppia! A prescindere dal fatto che molto dipende da quanto possa essere funzionale o disfunzionale nella coppia, quindi non c’è una “dose” giusta o sbagliata, si può però affermare che troppa gelosia può appesantire il rapporto sentimentale togliendo quella spensieratezza e quella complicità che sono il terreno fertile per un rapporto duraturo.


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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

pedrinellicarraralaura@gmail.com

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