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Il burn out (con audio dell’articolo)

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Il termine burn out compare per la prima volta negli Anni ’30 nel gergo sportivo e indica il fenomeno per il quale un atleta, dopo alcuni anni di successi, si esaurisce, si brucia e non può più dare nulla agonisticamente.

A partire dagli Anni ’70 il termine burn out entra nella terminologia dell’ambito lavorativo, in particolare nella letteratura riguardante le professioni d’aiuto.

Recentemente, soprattutto in seguito ad alcune importanti evidenze scientifiche, si sta iniziando a parlare di burn out anche in altri ambienti lavorativi come quelli degli insegnanti o di altre professioni che sviluppano una relazione con l’altro.

Il termine è stato introdotto in psicologia per la prima volta da Maslach (1982) per indicare una malattia professionale degli operatori d’aiuto.

CHE COSA E’ IL BURN OUT?

Il Burn out è una particolare forma di stress lavorativo che spinge il soggetto a utilizzare difese psicologiche intrapsichiche (ritiro, distacco emotivo, rigidità del pensiero) invece di trovare una soluzione attiva al problema.

Il burn out può essere inteso come una strategia difensiva, adottata dagli operatori, per osteggiare la condizione di stress lavorativo determinata da uno sbilanciamento tra richieste/esigenze lavorative e risorse disponibili.

Secondo Maslach, il burn out è un insieme di manifestazioni psicologiche e comportamentali che può insorgere in operatori che lavorano a diretto contatto con le persone; le manifestazioni del burn out possono essere raggruppate in tre componenti:

  • Esaurimento emotivo  per gli elevati livelli di stress.
  • Depersonalizzazione  poiché la persona si può sentire come se vivesse ciò che dice o attua in terza persona.
  • Ridotta realizzazione personale  in quanto il disagio vissuto toglie al soggetto ogni desiderio di migliorare la sua posizione lavorativa e qualisasi altra motivazione professionale positiva.

FASI DEL BURN-OUT

1^ Entusiasmo idealistico

Inizialmente la persona è altamente entusiasta e impiega tante energie nel lavoro poiché fortemente motivata. Spesso il lavoro ha valori importanti per la persona o implica determinate aspettative (ideali, conoscenza di sé, aiuto dell’altro, gratificazioni)

2^ Stagnazione

Il lavoro comincia a non soddisfare completamente i propri bisogni e le aspettative.

Si passa così da un forte investimento iniziale a un graduale disimpegno per mancato soddisfacimento delle proprie attese.

A questo punto, inizia ad essere meno tollerato il contatto con le emozioni negative proprie e/o dell’altro (paziente, famigliare con cui il soggetto lavora, collega, studente o altra figura di interazione).

3^ Frustrazione

L’operatore non si sente più in grado di aiutare l’altro. Emerge un profondo senso di inutilità e una difficoltà a comprendere i bisogni dell’altro.

Lo stato emotivo di forte stress porta l’operatore a vissuti frustranti anche nei confronti dei colleghi o dei superiori, da cui non si sente abbastanza apprezzato, e alla convinzione di non essere ben preparato o di non essere portato per il lavoro che sta svolgendo.


In questo stato emotivo, l’operatore può:

  • Assumere atteggiamenti aggressivi verso se stesso o verso gli altri.

  • Mettere in atto comportamenti di fuga = allontanamenti ingiustificati dal lavoro, ritardi, pause prolungate, frequenti assenze per malattia.


4^ Apatia

L’interesse e la passione per il proprio lavoro si riducono notevolmente. La persona non è assolutamente più empatica e non se ne accorge. Aumenta il distacco emotivo e l’indifferenza, la focalizzazione lavorativa è sostanzialmente sulle mansioni da svolgere indipendentemente dalle reazioni del proprio assistito.

SINTOMI DEL BURN OUT

Possono presentarsi alcuni dei seguenti sintomi:

Sintomi somatici tachicardia, cefalee, nausea, emicrania, disturbi del sonno, inappetenza, agitazione, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione, difficoltà a ricordare, gastrite; tutti in assenza di eziologia organica.

Sintomi psicologici depressione, bassa stima di sé, senso di colpa, sensazione di fallimento, rabbia e risentimento, alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno, indifferenza, negativismo, isolamento, sensazione di immobilismo, sospetto e paranoia, rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento, difficoltà nelle relazioni con gli utenti, cinismo, atteggiamento colpevolizzante nei confronti dell’altro.

CAUSE  DEL BURN OUT

Diverse cause possono produrre il burn out, alcune di queste riguardano:

Variabili individuali: aspetti caratteriali che portano la persona a non esternare le proprie difficoltà o a vivere in modo persecutorio le interazioni; situazione di vita del soggetto critica; separazioni affettive; vissuti stressanti; ideali personali elevati che vengono disillusi; forte bisogno di controllo.

Fattori socio-ambientali: contesto ambientale insoddisfacente; contatti sociali e amicali poco presenti; relazioni interpersonali conflittuali.

Fattori lavorativi: forti aspettative connesse al ruolo; relazioni lavorative difficili; caratteristiche dell’ambiente di lavoro che rendono maggiormente complesso lo svolgimento ottimale della propria mansione; organizzazione lavorativa caotica o ostica o mal gestita; mancanza di possibilità di carriera o di gestione del proprio ruolo; sensazione di mancanza di stima professionale da parte dei colleghi, dei superiori o degli assistiti; presenza di contrasti lavorativi; svolgere una mansione al di sotto delle proprie aspettative oppure non inerente o poco inerente la propria formazione professionale. 

Il Burn out non va visto solo come sindrome, ma anche come:

  • Una richiesta di aiuto: il lavoratore sta vivendo un periodo molto critico e il manifestarsi della sindrome può aiutarlo a comprendere l’entità del disagio e ad intervenire per migliorare la propria situazione.
  • Una occasione per ricercare una nuova consapevolezza di sé.
  • Il bisogno di migliorare il contatto emotivo con gli altri e con se stessi e la propria autostima.
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

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