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La gestione del gruppo di animazione con gli anziani (con audio dell’articolo)

La gestione del gruppo di animazione con gli anziani (con audio dell'articolo)

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Il lavoro di animazione con gli anziani è un’attività apparentemente semplice, ma in realtà è molto specifica e complessa.

Essa non si basa su un qualsiasi gioco da far fare come passatempo ludico, ma agisce in modo mirato stimolando le abilità cognitive delle persone in terza età  tramite attività specifiche e  la gestione degli aspetti psicosociali.

È molto importante, infatti, dove è possibile, creare piccoli gruppi di partecipanti per stimolare le persone alla collaborazione.

Ogni gruppo può essere organizzato attorno ad un tavolo o mettendo in circolo le persone, in base al tipo di esercizio.

La vicinanza stimolerà spontaneamente gli anziani a interagire e ad aiutarsi reciprocamente. L’operatore dovrà osservare tali relazioni per evitare conflittualità e incoraggiare i comportamenti mutualistici.

Perché è importante la collaborazione fra gli anziani?

  • Perché stimola il confronto positivo, la crescita personale e il nascere di rapporti amicali.
  • Attraverso un comportamento collaborativo l’anziano dà e riceve attenzioni e affetto.
  • Aiutare l’altro migliora l’autostima e fornisce un ulteriore senso alla giornata.
  • L’essere aiutati trasmette accettazione e senso di appartenenza ad un gruppo.
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L’importanza del confronto fra pari

Se utilizzato in modo proficuo, evitando atteggiamenti saccenti da parte dell’anziano che si prodiga maggiormente verso l’altro, il mutuo aiuto comporta un implicito confronto fra pari dove l’ipoudente aiuta l’ipovedente e viceversa.

La collaborazione diviene così un modo per compensare i propri limiti e sentirsi utili con l’altro in modo paritario. Si dà e si riceve, in questo modo l’anziano contatta i propri limiti, ma anche le risorse ancora disponibili e utilizzabili per sé stesso e per gli altri.

Come evitare le conflittualità?

Generalmente, le persone anziane tendono ad avere un atteggiamento rigido e poco tollerante, a volte sono gelosi o invidiosi di chi valutano privilegiato. Tutto ciò non aiuta di certo lo spirito collaborativo.

Questo però non deve influenzare l’operatore che dovrà usare alcune indicazioni per evitare o soffocare la nascita di possibili conflittualità:

  • Evitare la presenza nello stesso gruppo di persone tendenzialmente aggressive o dispotiche.
  • Sottolineare la bravura di ogni persona trovando sempre una giusta motivazione: perché ha aiutato l’altro; perché a volte ha bisogno di aiuto, ma su altre cose sta facendo da sé; perché oggi è più attento, ecc. Gratificare l’anziano lo aiuta a sentirsi meglio con se stesso e quindi a limitare l’aggressività.
  • Suddividere allo stesso modo i tempi di supporto per ogni gruppo e interagire in modo paritario con tutti i partecipanti per evitare possibili gelosie.
  • Se un anziano inizia ad arrabbiarsi con un altro, intervenire in modo sereno cercando di rimettere a posto subito il diverbio, in caso di difficoltà spostare entrambi i partecipanti in altri due gruppi. E’ importante che si spostino entrambi per evitare di far passare da “cattivo” quello più aggressivo. Se spostiamo solo l’anziano che stimola maggiormente il conflitto invece di aiutarlo ad essere più conciliante, lo bolliamo come quello che crea problemi.
  • Se i toni si alzano troppo all’interno di un gruppo o di più gruppi, considerare la possibilità di interrompere l’attività o di fare qualche variazione, forse si stanno involontariamente creando delle pressioni oppure gli anziani sono già partiti agitati (cambio stagione, lavaggio carrozzine, ci sono vari motivi per cui a volte gli anziani sono più agitati) e quindi potrebbe essere utile fare una pausa con della musica o altra attività che li distragga e li rilassi.

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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
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www.laurapedrinellicarrara.it

pedrinellicarraralaura@gmail.com

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