
A volte, l’anziano irrigidisce il proprio comportamento nell’interazione con l’altro, sia più giovane che coetaneo, ma maggiormente con le persone con meno anni di lui.
Le sue spiegazioni riguardano il fatto che si considera una persona a cui si deve del rispetto, se non altro per l’età.
E il rispetto, a suo avviso, può tradursi nel non contrariarlo e nell’accettare pienamente ciò che lui afferma senza controbatterlo o metterlo comunque in discussione.
In questi casi, l’anziano può pretendere di aver sempre ragione, può anche sembrare arrogante, caparbio, insofferente, mal disposto ad ascoltare gli altri e le loro spiegazioni. Come se solo lui potesse conoscere il giusto modo o avere la giusta risposta.
L’atteggiamento di difesa per paura di mostrare le proprie insicurezze
Dietro questo comportamento si nasconde spesso un meccanismo di difesa psicologico, che porta l’anziano ad assumere degli atteggiamenti di attacco.
L’anziano, potrebbe sentirsi minacciato dal fatto che trova difficoltà:
- Nel comprendere le parole dell’altro per problemi di udito o di difficoltà a mantenere l’attenzione a lungo e a concentrarsi, oppure perché non conosce certe nuove terminologie.
- Nel ricordare ciò che l’altro gli dice, perché ha una memoria più labile, perché la difficoltà di concentrazione e attenzione peggiora il recupero dei ricordi o l’ascolto chiaro di quanto gli viene comunicato.
- Nel non sentirsi sicuro di effettuare quel comportamento richiesto, a causa del decadimento cognitivo fisiologico o patologico o delle maggiori difficoltà con la manualità o la deambulazione, per esempio, ma non vuole che il suo interlocutore lo comprenda per non sentirsi in difetto.
In altri casi, può sentirsi trattato da “vecchio” e quindi irrigidire la sua reazione per dimostrare che invece ha ancora molto da insegnare agli altri.
L’assumere un atteggiamento rigido e insofferente gli serve per la convinzione di poter evitare di sentirsi trattato da chi ormai ha troppi anni per poter dire la sua e aver ragione.
Come interagire con l’anziano arrogante o oppositivo
E’ importante basarsi su poche ma fondamentali regole:
- Ascoltarlo attentamente, evitando di rimandare col non verbale il nostro disappunto.
- Fargli comprendere che siamo interessati alla sua opinione tanto da riassumere ciò che ci ha appena detto.
- Far notare le giuste informazioni da lui evidenziate cercando anche di comprendere quali sono i motivi alla base dell’opposizione dell’anziano (non comprende bene ciò che gli abbiamo chiesto, non lo ricorda, non riesce a farlo, ecc.).
- Spiegare le motivazioni per le quali, invece, voi preferite una situazione diversa.
- Cercare di ottenere la sua collaborazione variando quel comportamento o quella situazione che gli avete richiesto con qualcosa che ha detto lui, in modo da metterlo nella posizione di una collaborazione attiva e non passiva.
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
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