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Il vissuto emotivo nel percorso di procreazione medicalmente assistita

Il vissuto emotivo nel percorso di procreazione medicalmente assistita

La ricerca della genitorialità può risolversi in un viaggio sorprendente e gratificante, perché attraverso l’intervento medico si ottiene la nascita di un figlio, oppure può trasformarsi in un percorso a montagne russe.

L’obiettivo finale nella maggior parte dei casi viene comunque raggiunto, ma per arrivarci potrebbero servire più cicli di P.M.A.

Generalmente, il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita comporta:

  1. Informazioni da parte della coppia sulla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
  2. Contatti con la struttura medica scelta.
  3. Decisione di iniziare il percorso medico.
  4. Colloquio con il medico specialista per la valutazione del possibile percorso (ci sono diverse tecniche di P.M.A.) e controlli medici con esami clinici per la donna e per l’uomo.
  5. In base al tipo di intervento, alla donna e, in alcuni casi anche all’uomo, saranno richiesti specifici compiti (per es. donazione del seme) e/o terapia farmacologica.
  6. Intervento di procreazione medica assistita.
  7. Attesa di alcuni giorni per comprendere se l’intervento è andato a buon fine.

Nel caso di gravidanza si è raggiunto l’obiettivo e non rimane che svolgere i controlli ginecologici.

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Il percorso a montagne russe

Può succedere che l’intervento di P.M.A. non vada a buon fine, in questo caso la coppia vive, solitamente, un riscontro emotivo importante che è bene conoscere per poterlo gestire e elaborare nel giusto modo.

  1. Delusione per l’infertilità

La coppia, dal momento che decide di avere un bambino, difficilmente mette in conto che potrebbe non arrivare. Se ci pensa, è vissuta come una probabilità, ma non come un evento che effettivamente potrebbe accadere. La comprensione di essere sterili può avere delle ripercussioni sull’autostima e sulla propria sensazione di virilità e femminilità.

Dal momento che la coppia ha una diagnosi di infertilità o di sterilità vive delle ripercussioni psicologiche importanti che riguardano, in vari casi:

  • Forte ansia e agitazione
  • Disturbi del sonno
  • Bassa autostima
  • Facile irritabilità
  • Pensiero fisso all’impossibilità di procreare
  • Senso di colpa per l’infertilità
  • Sbalzi di umore
  • Abuso di psicofarmaci o di alcol
  • Isolamento sociale, causato spesso dalla frustrazione che si prova nel frequentare o nel vedere donne in cinta o con figli piccoli.
  • Umore depresso con facilità al pianto.
  1. Illusione per la P.M.A.

La coppia, dopo diversi tentativi spontanei non andati a buon fine, si rivolge al medico specialista e, dopo aver fatto controlli specifici, riceve una diagnosi di sterilità o infertilità. A questo punto, i due aspiranti genitori iniziano a guardarsi intorno e a pensare alla possibilità di un intervento medico specifico. Le informazioni sulla P.M.A.  convincono la coppia che si può comunque avere un bimbo e decidono che quella può essere una giusta opportunità. Questa fase vede la coppia piena di speranza, si riattivano le emozioni di gioia e di positività, questa nuova possibilità è importante e riattiva la coppia.

  1. Fallimento P.M.A.

Nel caso in cui, la procreazione medica assistita non porti alla gravidanza, la coppia vive (ognuno con i suoi tempi e modi) la situazione di fallimento con le emozioni che essa comporta (sorpresa, shock, tristezza, impotenza, rabbia, delusione) e a cui si vanno ad associare i vissuti psicologici esposti nel punto 1 che ritornano nella coppia in modo ancora più elevato.

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  1. Nuova illusione per la P.M.A.

Con tempi personali, arriva il momento di riprovarci, così la coppia ritenta la P.M.A. Si ricomincia con il percorso medico e si crede nuovamente sulla possibilità di avere un figlio.

Questa decisione ravviva l’aspetto emozionale dei soggetti che recuperando la speranza di poterci riuscire ritrovano il buon umore e rivedono la possibilità di raggiungere l’obiettivo tanto desiderato.

  1. Gravidanza o ulteriore fallimento

Nel caso di gravidanza, il percorso termina con emozioni di gioia e di gratificazione che ricompensano i vissuti negativi trascorsi.

Nel caso di ulteriore fallimento, la coppia rivive il punto 3 e, in base alle risorse personali, deciderà o meno se continuare col percorso di P.M.A.  In alcuni casi si è raggiunta la genitorialità dopo più tentativi (nel 40% delle coppie si giunge ad una gravidanza dopo 4 tentativi), in altri casi, la coppia  decide per una adozione o per fare una pausa di riflessione.

Il supporto psicologico

Il percorso appena descritto fa comprendere come sia fondamentale un supporto psicologico mirato che aiuti la coppia a diminuire i livelli d’ansia e a recuperare le proprie risorse.

Percorso basato sia sull’elaborazione di quanto avvenuto, sia sul ricreare un terreno emotivo funzionale ad un prossimo tentativo di P.M.A. per aumentare così le probabilità di riuscita.

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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta
formata nel sostegno psicologico nell’infertilità
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

 

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