E’ fondamentale evidenziare che la persona ammalata vive vissuti psicologici specifici in base:
- Al tipo di malattia e di gravità
Non tutte le malattie sono uguali e anche condividendo al stessa malattia vi sono livelli di gravità e di particolarità della patologia che rendono diverso il trattamento e il vissuto da parte della persona ammalata.
- Al tipo di trattamenti medico-chirurgici a cui viene sottoposta
In base alla specifica situazione la persona subisce determinati interventi che saranno diversi in base alla diagnosi ricevuta e al tipo di intervento che si intende fare per quel tipo di problematica.
- Alla propria risposta fisica
Non tutti abbiamo le stesse reazioni fisiche ad un farmaco, non abbiamo gli stessi tempi di ripresa dello stato di salute, né gli stessi benefici ad uno stesso trattamento farmacologico, per esempio.
- Alla propria motivazione a guarire
La motivazione a guarire non è scontata, ci sono persone che per motivi diversi non ci credono o non vogliono guarire, a volte la non motivazione è cosciente, in alcuni casi no. Sicuramente una forte motivazione a guarire aiuta il paziente a tollerare maggiormente i sintomi della malattia e a riprendersi prima.
- Alla differenza di personalità
Ci sono persone più inclini a parlare di sé e a manifestare le proprie difficoltà che cercano aiuto spontaneamente e questo dà loro modo di sfogarsi e di scaricare alcune angosce, nonché di limitare i momenti di forte stress.
- Alla diversa età
In base al tipo di malattia, la diversa età può comportare reazioni diverse, per esempio, una persona molto giovane può reagire maggiormente perché ha ancora tutta una vita da vivere e vuole farlo, in altri casi, ha meno risorse maturative per affrontare un evento così devastante. Negli anziani si può trovare un forte spirito combattivo, come invece una presa di coscienza che la propria vita non potrà più riprendere come prima, l’età avanzata viene visto come forte limite alla ripresa, e questo può deprimerli ulteriormente,
- Ai fattori culturali
In base alla cultura di appartenenza c’è un diverso modo di valutare e affrontare la malattia, nella nostra cultura per esempio, la malattia è qualcosa di inaccettabile e lo sono ancor di più i suoi segni. Oggi imperversa il mito dell’eterna giovinezza e della bellezza e perciò tutto quanto altera la nostra immagine è segno di malattia o difficoltà, è negativo.
- Ai fattori religiosi
Le persone che sono credenti, generalmente possono vivere la malattia in due modi diversi, C’è chi la vive come segno di sofferenza mandato dal proprio Dio per comunicare qualcosa alla persona, spesso ciò può associarsi a qualche senso di colpa. In questi casi la propria religiosità viene messa in crisi e la rabbia provata per l’essere ammalati viene diretta anche verso il proprio Dio. Oppure, in altri casi, la religione diventa un valido supporto che fa sentire la persona aiutata e sostenuta e la rende più serena offrendole anche un valido supporto tramite le figure religiose o altre persone credenti che rimangono vicine al paziente per tutto il periodo delle cure e anche successivamente.
- Al supporto sociale e familiare
Il tipo di supporto che la persona ammalata riceve è fondamentale, partendo dai familiari , si può affermare che la loro presenza e vicinanza affettiva e sostenitiva è basilare e che quando invece manca o non è supportiva comporta dei vissuti psicologici negativi nel paziente.
Riguardo al supporto sociale, questo dipende dal tipo di comunità in cui il soggetto vive, cioè a quanto l’organizzazione sociale sia sviluppata attraverso reti di volontariato e servizi offerti dal proprio contesto cittadino.
Questi elencati sono solo alcune specificità che portano il soggetto a vivere diversamente tutto l’iter legato alla diagnosi e cura della malattia.
N.B. Questo brano è una parte dell’articolo IL VISSUTO PSICOLOGICO DELLA PERSONA AFFETTA DA CANCRO O CON MALATTIA ORGANICA GRAVE Con accenni anche al vissuto dei familiari e degli operatori
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it