Con il passare degli anni le funzioni fisiologiche tendono a diminuire di intensità e di qualità, iniziamo a notarlo dopo i quarant’anni, quando facciamo più fatica ad adattarci ai cambi repentini di luce o ci rendiamo conto che necessitiamo di maggior tempo per recuperare le energie spese.
Arrivati alla terza età, tali limitazioni divengono più rilevanti comportando ripercussioni più importanti nel comportamento e nel vissuto psicologico.
Fra le funzioni fisiologiche che declinano maggiormente possiamo distinguerne due che hanno una forte ripercussione sul comportamento dell’anziano: le funzioni sensoriali e le funzioni motorie
- Le funzioni sensoriali
Si basano sull’utilizzo dei nostri sensi e ci permettono di udire le parole, apprezzare il gusto del cibo, sentire gli odori, comprendere gli oggetti toccandoli, vedere l’ambiente intorno a noi.
- Le funzioni motorie
Si tratta di attività svolte attraverso l’utilizzo degli arti e che riguardano sia i grandi movimenti (quelli che ci permettono di camminare e afferrare oggetti) sia i movimenti piccoli (scrivere, suonare, premere un pedale, ecc.).
LE ATTIVITÀ SENSORIALI
- Diminuzione acuità visiva influisce sulla capacità del soggetto di analizzare i dettagli di una figura o di una scena, ciò lo rende maggiormente insicuro di ciò che può aver visto e di riflesso si ripercuote in insicurezza nella relazione con l’altro. La difficoltà si ripercuote anche quando la persona è sola, poiché ha problemi a leggere un documento o a vedere bene la televisione, ciò può produrre umore basso e difficoltà ad impegnare in modo piacevole il tempo.
- Diminuzione acuità uditiva (sordità profonda o ipoacusia) influisce soprattutto sul comportamento relazionale. Di solito, molti anziani non ammettono di non udire e ciò rende maggiormente difficile la comunicazione con gli altri e, di conseguenza, la relazione. A volte, l’anziano dà la colpa all’altro, affermando che non ha ben compreso perché chi gli parla lo fa in modo troppo veloce e/o a voce bassa.
- Diminuzione delle altre attività sensoriali viene spesso ben compensata attraverso vista e udito e, inoltre, a meno che la persona non abbia in uno di quei sensi un apporto significativo (es. per lavoro o hobby fa il somellier), la diminuzione di gusto, olfatto e tatto, generalmente, non altera in modo significativo il comportamento dell’anziano.
Le risorse dell’anziano per limitare i deficit sensoriali
Usualmente, il declino delle funzioni sensoriali non è repentino perciò la persona anziana tende a compensare le disfunzionalità tramite:
- La vicarianza degli altri sensi = riguarda l’uso di un senso diverso per compensare quello deficitario. Per esempio: anche se non sento appieno l’odore del vino posso vederlo e comprendere attraverso la vista di che cosa si tratta. All’opposto, anche se non vedo che è un bicchiere di vino, posso farmi descrivere verbalmente di che cosa si tratta e attraverso il gusto capire se lo gradisco o meno.
- L’utilizzo di supporti = concerne l’uso di attrezzature che facilitano la persona anziana a limitare il deficit sensoriale, per esempio: apparecchi acustici, lenti di ingrandimento, orologi “parlanti”, ecc.
LE ATTIVITA’ MOTORIE
- Movimenti importanti = malattie come artrosi, difficoltà visive elevate, problematiche fisiche di altra natura possono interferire con movimenti importanti come il camminare o l’afferrare oggetti. Più queste limitazioni di ripercuotono sulla sua autonomia maggiore sarà la ripercussione sull’umore e sulla percezione di sé.
- Rapidità dei movimenti = solitamente, nell’anziano i movimenti sono rallentati, ciò gli permette comunque di poter svolgere ciò che si è preposto, ma laddove è richiesta maggior velocità può subire un senso di frustrazione e di impotenza arrivando a rinunciare per evitare di mostrare le proprie difficoltà.
- Accuratezza, coordinazione e precisione = minima influenza.
Le risorse dell’anziano per limitare i deficit motori
Il declino delle funzioni motorie può arrivare anche in modo abbastanza repentino, generalmente, l’anziano, dopo un primo momento di confusione cognitiva, tende a compensare le disfunzionalità tramite:
- Il comportamento preventivo = col tempo comprende sempre meglio ciò che gli abbisogna, anche perché tende a coltivare abitudini quotidiane, perciò si organizza tenendosi vicino ciò che gli potrà servire o chiedendo in anticipo ciò di cui necessiterà.
- L’utilizzo di supporti = concerne l’uso di attrezzature che facilitano la persona anziana a limitare il deficit motorio. Per esempio: bastoni per camminare, carrozzine, ecc.
Come interferiscono i deficit sensoriali e motori nel vissuto psicologico e comportamentale dell’anziano?
In base a quanto i deficit fisiologici divengono limitanti della libertà personale e dell’autonomia, al proprio carattere personale e alla propria storia di vita, oltra alla presenza o meno di patologie importanti, la persona anziana potrà provare alcuni dei seguenti vissuti psicologici:
- Percezione di se stesso come lo stereotipo dell’anziano che non serve più a nulla e che le persone non gradiscono.
- Mancanza di senso della vita.
- Umore alterato, con picchi di facile irritabilità.
- Momenti di profonda tristezza.
- Tendenza all’isolamento.
- Mancanza di entusiasmo.
- Imbarazzo o vergogna quando vengono notati i propri deficit.
- Rabbia per percepire incongruenza fra volontà di fare le cose e possibilità fisiche di attuarle.
- Rabbia per non sentirsi compresi e accettati.
- Comportamento di reazione contro l’altro. Nell’altro si sfogano tutte le proprie frustrazioni e malumori.
- Chiusura in se stessi.
- Vittimismo, utilizzo dei propri deficit per ottenere attenzione e conforto, per mantenere le persone vicine a sé.
- Negazione dei proprio limiti, per paura di contattare il proprio stato di decadimento percepito come ineluttabile, con comportamenti che possono risultare inappropriati (per esempio, l’anziano che deve utilizzare il bastone per camminare e non lo fa rischiando di cadere e trovarsi con problemi ancora più grandi).
- Atteggiamenti di opposizione e rifiuto, fomentati dal senso di impotenza e di rabbia.
- Serenità nell’affrontare i limiti fisiologici vissuti come naturali, con momenti di difficoltà emotiva ma utilizzo delle risorse personali (forte personalità, utilizzo delle abilità sensoriali e motorie ancora ben attive, supporto dei propri cari, ecc.) per superare i propri limiti.
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