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Esercizio per stimolare l’attenzione dell’anziano

Esercizio per stimolare l’attenzione dell’anziano

Chi lavora o vive con un anziano sa bene che, in molti casi, tende ad impigrirsi e a svolgere soltanto le mansioni a cui è abituato da tempo, facendo molta difficoltà nell’espletare nuovi compiti.

Questa routine comportamentale si traduce anche in una selettività cognitiva che porta l’anziano a impegnarsi mentalmente sempre nelle stesse cose, diminuendo fortemente la sollecitazione differenziata.

Per questo motivo sono nati libri come Attività di animazione con gli anziani , Una mente attiva   e Allenamento cognitivo a circuito poiché stimolano in modo  eterogeneo  l’anziano. Questi tre libri contengono esercizi creati appositamente in modo da portare la persona anziana (o adulta necessitante di stimolazione cognitiva) a svolgere un lavoro cognitivo che lo stimola a mantenere il più possibile le proprie performance mentali. Inoltre, questi due libri sono molto importanti anche per la prevenzione dell’invecchiamento mentale.

In questo articolo voglio approfondire il problema dell’attenzione

L’attenzione è una abilità cognitiva molto importante, ci permette di concentrarci su un obiettivo e di poterlo meglio comprendere.

Spesso l’anziano fa fatica a mantenere la concentrazione, tende a non prestare molta attenzione alle situazioni se non sono stimolanti per lui. Questo però lo porta a indirizzare la sua attenzione in modo troppo selettivo e facendo sempre più fatica a mantenerla.

Ci sono vari esercizi che aiutano l’anziano a stimolare l’attenzione e che utilizzano la scrittura oppure attività diverse.

Uno di questi si chiama Esercizio di Barrage verbale

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Come far svolgere l’esercizio di Barrage all’anziano per sollecitare l’attenzione selettiva

a) Creare con Word (o altro programma id scrittura per computer) un foglio in cui scriverete tutte le lettere dell’alfabeto messe a caso, ma disposte linearmente in modo preciso (come nell’immagine di questo articolo sono disposti i numeri), è importante che i caratteri siano ben chiari e grandi, per esempio potete usare il carattere Arial, in grassetto e col calibro 32, e che ci sia abbastanza spazio fra ogni lettera.

b) Stampate 3 fogli:

I.  Foglio con le serie di lettere miste tutte in maiuscolo, ogni riga dovrà contenere 9 o 10 lettere. Per esempio la prima riga potrà essere:  B   P   O   C   N   S   E   Q   B   Z  = alcune lettere verranno ripetute in modo casuale così la persona non saprà quante A, per fare un esempio, ci sono in ogni riga. Utilizzare tutte le lettere dell’alfabeto.

II. Foglio con le serie di lettere miste tutte minuscole, messe allo stesso modo di quelle maiuscole ma con diverso iter altrimenti la persona anziana copierà dal foglio delle maiuscole. Per esempio la prima riga potrà essere:   x  z  q  x  v  h  i  l  p  q

III. Foglio con lettere maiuscole a lettere minuscole alternate casualmente. Per esempio la prima riga potrà essere:   s  C  b  B  x  J  G  a  s  K

c) Ponete il primo foglio davanti all’anziano, sopra di un tavolo ben illuminato, dotatelo di un pennarello colorato in modo che non si confonda col colore delle lettere stampate e chiedetegli di barrare soltanto la lettera G, per esempio. Spiegategli bene che dovrà barrare tutte le G che troverà scritte nel foglio. E’ importante che non faccia una vera e propria barra davanti alle lettere, ma che ci faccia un segno circolare intorno. in questo modo, risultano più evidenti le lettere barrate rispetto a quelle non barrate e si crea meno confusione nel comprendere se le ha segnate in modo giusto o errato. Un certo spazio fra le lettere eviterà che l’anziano copra quelle adiacenti per segnare la lettera richiesta, per questo motivo è bene inserirne massimo 10 per ogni riga e con carattere grande.

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d) Controllate che abbia trovato tutte le G, se ne ha saltata qualcuna, fategli notare che ce ne sono ancora. Se fa difficoltà, segnalategli la zona in cui sono presenti le G non barrate. Solo come ultima opzione, fategli notare dove sono le G non trovate. Notate se ha confuso le G con le C o ha fatto altri errori percettivi e cercate di comprendere se il motivo è fisiologico, (non vede in modo preciso le lettere e quindi bisognerà stamparle ancora più grandi) o percettivo (confonde alcune lettere) o di memoria (per esempio, non ricorda come sono fatte le G e le confonde con le C).

e) Una volta terminato di trovare la prima lettera richiesta, dategli un pennarello di colore molto diverso dal precedente e fategli cercare un’altra lettera, nello stesso foglio,  ripetendo lo stesso iter appena descritto.

f) Trovata anche la seconda lettera, passate al secondo foglio, quello con le lettere minuscole e scegliete una lettera diversa da quelle precedenti, chiedendogli di barrarla. Continuate come al punto d) e al punto e).

g) Passate al terzo foglio seguendo le indicazioni del punto f)

La stessa cosa si può fare con i numeri, creando sempre un foglio con tutti  numeri in ordine casuale, come nell’immagine.

Successivamente, è possibile creare un ulteriore foglio di lavoro alternando numeri e lettere minuscole e maiuscole. Questo tipo di esercizio è più complesso e va fatto quando l’anziano è già pratico di questa attività.

Accorgimenti

  • Non bisogna mai dimenticarsi che l’anziano, in molti casi, non ha una vista ottimale, egli fa fatica a vedere i caratteri piccoli o le figure poco contrastate. E’ molto importante, prima di iniziare l’attività di fargli vedere il foglio e valutare se le lettere sono ben leggibili per lui e ben riconoscibili (alcuni caratteri sono poco chiari per gli anziani anche se di dimensioni grandi). A volte le performance dell’anziano sono limitate dalla difficoltà nel percepire in modo ottimale gli scritti e può capitare che non lo dica per orgoglio.
  • Inoltre, ricordarsi che l’anziano si stanca facilmente, per avere la sua attenzione sempre vivace e produttiva non continuare l’attività per più di 15 minuti. Per continuare a stimolarlo diversificare le attività, dopo questa che è visiva fargli fare qualcosa di manuale, per esempio.
  • Impostate l’attività in modo giocoso e divertente. L’anziano non deve sentirsi a scuola e neanche sotto esame. Informarlo che state facendo una ginnastica mentale e che quindi se sbaglia non succede nulla, significa che ha bisogno di fare ginnastica un po’ più spesso. Fate l’esempio della camminata, dove inizialmente anche poche centinaia di metri inducono il fiatone e ci si sente stanchi ma con l’allenamento si riescono a fare addirittura alcuni chilometri.

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  • Altre volte le performance dell’anziano sono limitate dal non aver ben compreso l’iter di esecuzione. perciò è molto importante spiegare bene come dovrà scolgere l’esercizio facendo prima alcuni esempi pratici.

Non diamo mai nulla per scontato, cerchiamo di capire ogni volta se l’attività che vogliamo far svolgere all’anziano è stata ben capita ed è ben evidente per lui.

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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

pedrinellicarraralaura@gmail.com

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