Parlare sembra la cosa più semplice e scontata del mondo, in realtà è una funzione altamente complessa che si avvale della interazione sia del nostro corpo (attraverso l’utilizzo di specifici muscoli, delle corde vocali e della modulazione del respiro, per esempio) e del nostro cervello attraverso l’utilizzo del pensiero, delle strategie mentali e di abilità come memoria, attenzione, linguaggio e altro ancora.
Comprendere quali sono i fattori che influenzano la comunicazione con l’altro è importante perché ci può aiutare ad ottimizzare quella comunicazione.
Più conosciamo gli aspetti fondamentali di ciò che stiamo facendo, maggiore sarà la possibilità di controllare il risultato o comunque di migliorarlo.
La parte fisica e quella psicologica-cognitiva non sono gli unici fattori a influenzare la comunicazione con l’altro, molto importanti sono anche:
- La personalità dei soggetti che comunicano: quanto sono disponibili all’eloquio, a confrontarsi con l’altro, a scherzare con l’altro. Ci sono persone con caratteri più riservati e persone molto socievoli, questo aspetto influisce sul desiderio e sulla disponibilità a comunicare con l’altro e anche sulla tempistica dedicata alla comunicazione.
- Esperienze passate: il tipo di relazione già in essere con l’altra persona o con altri individui che in qualche modo il soggetto collega fra loro (per es. per parentela, per mansioni lavorative, per situazioni già vissute positive o negative) può influire sui modi e sui contenuti della comunicazione.
- Cultura di appartenenza: in base alle diverse culture esistono modalità e disponibilità diverse al dialogo con l’altro e al tipo di prossimità durante il colloquio, all’interpretazione di quanto l’altro esprime verbalmente o con gli atteggiamenti corporei e al modo di parlare e di stare nella relazione.
- Ambiente in cui avviene la comunicazione: a volte le persone si incontrano in luoghi affollati, magari per caso, in posti dove non è possibile sedersi e parlare tranquillamente. Altre volte, si vorrebbe parlare di cose personali, ma non si è soli o si potrebbe essere ascoltati da qualche passante o condomino. Atre volte si avrebbe anche voglia di relazionarsi, ma è troppo freddo o troppo caldo e si propende per defilarsi al più presto, almeno per uno dei due attori della comunicazione in quel momento. Altre volte ancora ci si incontra in un luogo troppo chiassoso e, dopo alcuni minuti di fatica nel cercare di comprendersi bene, si opta per argomenti meno impegnativi. Questi sono soltanto alcuni esempi di come il luogo dove avviene la comunicazione possa influire sulla comunicazione stessa.
- Tempistica: non sempre c’è tempo per potersi parlare con calma e spiegarsi nel modo migliore. Spesso si rimanda oppure si colloquia in modo incompleto, ciò può influenzare non soltanto la comprensione reciproca, ma anche la relazione in essere.
- Stato emotivo durante la comunicazione: non sempre si è in sintonia a livello emotivo con l’altro, a volte siamo arrabbiati o tristi, altre volte siamo troppo contenti per dedicarci ad un giusto ascolto. Può anche succedere che non ci rendiamo conto dello stato emotivo dell’altro oppure che lo troviamo esagerato e ciò pregiudica l’ascolto attento e la capacità di empatia e di negoziazione.
- Necessità o meno di quella comunicazione: a volte ci troviamo a comunicare con l’altro perché siamo obbligati (scambio informazioni, necessità lavorative, ecc.) altre volte, invece, è una comunicazione spontanea e senza alcuna finalità diretta, perciò questa non obbligatorietà e motivazione allo scambio può influenzare la sua durata sia in difetto che in eccesso.
- Differenza di ruolo o status: se parliamo con un nostro amico oppure col presidente della Repubblica (ammesso che non sia un nostro amico), automaticamente il nostro modo di comunicare, sia per quanto riguarda le parole utilizzate che la postura e la prossemica (gli spazi nell’interazione con l’altro durante la comunicazione) saranno diversi. Perciò anche la differenza di ruoli o di status influisce sulla comunicazione con l’altro.
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
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