Quando proviamo disagio o difficoltà a relazionarci con una o più persone attuiamo spontaneamente comportamenti di reazione.
I comportamenti di reazione
I comportamenti di reazione sono azioni o parole che produciamo per difenderci da quella specifica situazione nel modo che pensiamo sia più opportuno per noi o che rappresenta la nostra risposta comportamentale in determinate circostanze.
Spesso, alla base di questo tipo di comportamenti, non c’è una consapevolezza obiettiva della situazione e una scelta costruttiva per la persona.
In diversi casi si tratta proprio di azioni automatiche e difensive che, invece di aiutarti, indeboliscono sempre più la tua autostima e la capacità di relazionarti oltre al rapporto con gli altri. Rapporto che si può incrinare e può influenzare negativamente anche l’interazione con persone care che automaticamente e inevitabilmente vengono coinvolte.
Alcuni di questi comportamenti di reazione riguardano:
- L’evitamento
Per evitare di provare disagio si rimandano le occasioni sociali o comunque l’incontro con l’altro oppure si limitano i propri interventi. Per esempio, non si va a cena con gli amici se ci sono troppe persone o persone che non si conoscono. Si va a quella cena, ma si rimane in silenzio o si parla molto poco, non sapendo che cosa dire.
- Il mascheramento
Quando non ci si piace o non ci si sente di poter essere se stessi, può succedere che si cerchi di mostrarsi nel modo che pensiamo venga maggiormente accettato. Possiamo quindi mostrarci più loquaci o più disinibiti per evitare così il presunto rifiuto o disprezzo dell’altro. Questo atteggiamento può essere consapevole o meno. Due esempi sono: bere maggiormente in quell’occasione per diventare più liberi nella conversazione; emulare un personaggio conosciuto, per esempio un influencer o un artista televisivo, in toto o in parte, per identificarsi in una personalità di successo e sentirsi più facilmente accettati e meglio considerati.
- L’ipervalutazione dell’altro
L’altro, che in realtà non è un singolo individuo ma racchiude spesso l’aspettativa sull’opinione di più persone, è quasi sempre visto come perfetto, migliore, giusto: in pratica è l’antitesi di sé stessi. L’altro è il super eroe che non sbaglia mai e se lo fa è giustificato. L’altro è il mezzo di confronto col quale giudichiamo noi stessi. L’altro e gli altri sono la stessa cosa: un unico individuo con un unico pensiero, che è giusto, e con un unico giudizio verso di noi che è negativo.
Già solo questo ti dovrebbe far capire che il tuo pensiero è disfunzionale perché non concreto e non reale.
Non è concreto perché non sai davvero che cosa pensano gli altri, ma lo deduci basandoti sulle tue convinzioni.
Non è reale perché è impossibile che gli altri a cui fai riferimento la pensino tutti allo stesso modo.
- Il pensiero egocentrico
Tramite questa modalità di pensiero hai la convinzione di essere sempre al centro delle attenzioni altrui. Se ho un foruncolo sul viso, penserò che tutte le persone che incrocio sul mio cammino lo noteranno. Se cammino da solo in città, avrò la convinzione che “gli altri” penseranno di me che sono solo, che non ho amici o famigliari. Renditi conto che le persone spesso pensano anche ai fatti loro, che a qualcuno potresti interessare in modo negativo, ma a qualcun altro in modo positivo e ad altri ancora potresti essere indifferente. Questa è la realtà.
Chiediti invece se non sei tu a pensare di avere un brutto viso perché hai quel foruncolo oppure a percepirti solo mentre cammini in città perché non hai un compagno o una compagna a livello sentimentale e questo di fa sentire a disagio. Credimi, molto probabilmente stai proiettando, negli ipotetici altri, i tuoi giudizi! Non sono gli altri che ti osservano, ma se tu che metti continuamente in esame te stesso e sei al centro della tua attenzione più che di quella di chissà quali sconosciuti.
Come gestire e superare la difficoltà a relazionarsi con gli altri
Per gestire e superare la difficoltà a relazionarti con gli altri è importante rompere l’automatismo dei comportamenti di reazione producendo, invece, in modo consapevole determinati atteggiamenti.
Ti indico alcuni atteggiamenti che possono aiutarti:
- Osserva la situazione come se non riguardasse te, con un occhio esterno
Se per esempio si tratta di andare a cena con gli amici, e ci sono persone che non conosci, pensi davvero che staranno tutti ad osservare te? Pensi davvero che nessuno di loro possa provare le tue stesse titubanze? - Non giudicarti sempre in modo così spietato e non obiettivo
Nessuno è perfetto, ma tu non puoi incarnare tutti i limiti! Ricordati che le persone ti accetteranno maggiormente se sarai te stesso, pur con il tuo carattere più introverso o meno adattabile. Ciò che non piace è la falsità e l’ipocrisia.
- Fai degli aspetti caratteriali che meno ti piacciono il tuo punto di forza
Molti personaggi famosi (ovviamente non posso portarti esempi di persone specifiche, ma ti assicuro che ci sono!) hanno avuto successo proprio perché erano dei “bei tenebrosi”, perché avevano un “animo inquieto”, perché vivevano i loro lati introversi, o comunque diversi da quelli dei loro colleghi perfetti, come peculiarità e non come limite.
- Impara ad amarti e ad accettarti per come sei
Se sei il primo a non considerarti positivamente questo lo trasmetterai agli altri, anche se non a tutti. Se non ti ami e non ti accetti tu, perché dovrebbero farlo gli altri?
- Scegli le persone con cui interagire
Non è vero che bisogna essere amici di tutti. Ricordati che la persona intelligente e sensibile a cui interessano più i tuoi contenuti che la tua forma ci sarà sempre, basta fare la stessa cosa con lei. Se vedi gli altri come un unico modo di pensare, ti sarà più difficile trovarla. - Inizia un percorso di crescita personale
Ti informo anche che esistono dei percorsi di crescita personale svolti da psicologi per le persone che vogliono migliorare se stesse. Se non ci sentiamo a nostro agio nelle circostanze della vita, possiamo attivarci per poter stare meglio con noi stessi e con gli altri.
Leggi l’articolo: Perché si prova difficoltà a relazionarsi con gli altri
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Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta
Esperta nelle tecniche di gestione dell’ansia
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