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Come gestire l’attacco di panico

Come gestire l'attacco di panico
 Nella mia esperienza di psicoterapeuta, mi trovo spesso a condurre percorsi individuali per aiutare la persona a risolvere gli attacchi di panico. 

Attacchi di panico: che fare?

Gli attacchi di panico sono di natura puramente psicologica altrimenti non sono attacchi di panico. Per questo motivo, è sempre bene consultare subito un medico per poter scartare la possibilità di cause fisiche, come per esempio problemi di natura cardio-vascolare, dopodiché avrete la sicurezza che sono davvero attacchi di panico e niente altro.

I sintomi dell’attacco di panico sono spiacevoli, ma possono essere gestiti utilizzando delle modalità necessarie e specifiche.

Qui di seguito potete trovare la descrizione di due modalità che riguardano:

  • La gestione psicologica preventiva dell’attacco di panico
  • La gestione psicologica dell’attacco di panico in essere

La gestione psicologica preventiva dell’attacco di panico

La gestione preventiva dell’attacco di panico si basa sul cercare di impedirne lo svilupparsi o il suo crescendo.

  • Comprenderlo

Per poter arrivare a gestirlo è importante che prima conosciamo bene ciò che ci sta succedendo, perciò sono fondamentali due azioni mirate:

  1. Informarsi: in momenti di tranquillità, conoscere meglio che cosa sono e come si attivano gli attacchi di panico, più comprendiamo che sono un fenomeno psicologico più capiamo che possiamo superarli.
  2. Ascoltare l’attacco di panico: quando abbiamo un attacco di panico, impariamo a comprendere come si sviluppa, quali sono le prime avvisaglie, quanto dura, qual è il suo apice e quando inizia a decrescere, quali sono le parti del corpo interessate. Più capiamo il uso modo di manifestarsi in noi e il suo iter, più potremo gestirlo.
  • Prevenire l’attacco di panico

Una volta appreso qual è il nostro vissuto psicologico e fisico durante un attacco di panico, possiamo capire quando sta per arrivare e agire di conseguenza.

  1. Fermarsi: se si è in auto accostare la macchina, se si sta lavorando fermarsi un attimo, magari andare alla toilette. Se sentiamo che la situazione ci sta facendo aumentare l’ansia, spostiamoci da quel posto. Tenere sempre in mente che ogni attacco ha un suo inizio, un apice e un decrescendo fino alla risoluzione, al massimo sarà molto spiacevole, ma ci sarà soltanto da aspettare!
  2. Distrarsi: una cosa molto importante è cercare di deviare il pensiero. Ormai sappiamo che l’attacco di panico è una esperienza puramente psicologica che si riversa con sintomi anche fisici, perciò non dobbiamo averne paura. Iniziamo a pensare ad altro, distraendo la nostra mente da quel crescendo di sintomi psicofisici. Ci sono persone che si portano un elastico come braccialetto e ci giocano, altre che, se sono in auto, si fermano e accendono la musica o si mettono a telefonare ad un amico, altre ancora iniziano a contare all’indietro lentamente, per esempio da 578 a 500 collegandoci gli atti respiratori.
  3. Attendere: aspettare che la fase iniziale dell’attacco di panico rientri.
  4. Riattivarsi normalmente: riprendere le proprie attività.

La gestione psicologica dell’attacco di panico in essere

La gestione dell’attacco di panico in essere serve ad aiutare la persona ad evitare che l’attacco di panico arrivi al suo vertice massimo oppure a farlo regredire in modo più veloce.

  1. Fermarci, se si è in auto, oppure uscire dal luogo che ci opprime oppure metterci da un lato dove ci sentiamo più sicuri.
  2. Chiamare qualcuno che possa aiutarci, per sostenerci se è necessario.
  3. Cercare di distrarci, anche se rimane difficile, attraverso delle modalità personali (vedi esempio al punto B precedente), il parlare con le persone accanto può essere di aiuto.
  4. Considerare sempre il fatto che è un attacco di panico e non c’è pericolo per la nostra vita, quindi aspettare che finisca quel momento di forte disagio e considerare che una volta terminato ristaremo bene.

L’aiuto del professionista psicoterapeuta

Gestire l’attacco di panico significa cercare di evitare o far regredire i sintomi (respiro affannoso, palpitazioni, forte senso di paura, ecc.). A volte riusciamo da soli a farli regredire, ma non sempre è possibile.


 Inoltre, gestire l’attacco di panico non ci fa allontanare la causa che lo scatena, ciò indica che sarà molto probabile il suo ripresentarsi se non interveniamo in modo concreto.
 


Per questo motivo, un professionista può aiutare la persona a comprendere la causa scatenante degli attacchi di panico e ad evitare il peggioramento di questo importante disturbo d’ansia intervenendo per la sua risoluzione.

Il percorso psicoterapeutico per gli attacchi di panico

Le tecniche per aiutare la persona a risolvere il disturbo di attacchi di panico e a limitare la forte ansia che  ne è alla base sono diverse e vengono utilizzate in base alla specifica esigenza del soggetto.

Alcune tecniche che utilizzo personalmente sono:

Nessuna di queste tecniche è imposta al soggetto, ma viene sempre prima discussa e utilizzata con la piena approvazione e collaborazione della persona.

L’utilizzo di una o di più tecniche nel percorso psicoterapeutico è importante per migliorare il risultato e accelerare i tempi di risoluzione degli attacchi di panico.

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Quattro passi per volersi bene. Tecniche per migliorare il proprio benessere psicologico di Laura pedrinelli Carrara

Dott.ssa LAURA PEDRINELLI CARRARA
Psicologa, Psicoterapeuta, Ipnotista Ericksoniana
Esperta nelle tecniche di gestione dell’ansia

Studio in Via Marche, 71 a Senigallia (An)
Cell. 347/9471337
www.laurapedrinellicarrara.it

laurapedrinelli@libero.it

 

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